Russia / ex URSS 
 
Agosto 2008 
La repubblica della Georgia, si scontra militarmente con l'Ossetia del sud, indipendentista. Già nel 1990 quando la Georgia voleva uscire dall'URSS l'Ossetia voleva tornarci. La guerra inizia formalmente il 7/8 agosto, ma prima di quella data sono già migliaia i morti e i profughi. 
La Georgia da anni deve fare i conti con l'Ossetia e l'Abkhazia che vogliono l'indipendenza. L'America appoggia l'integrità territoriale dello stato (la Georgia vorrebbe entrare nella Nato; e c'è un oleodotto che dall'Azerbaigian va in Turchia) mentre la Russia di Putin difende l'Ossezia. 
 
Settembre 2007 
Viktor Zubkov, ex capo della polizia tributaria, praticamente sconosciuto anche ai Russi, ma fedelissimo di Putin, è diventato il nuovo Primo Ministro dopo la conferma del Parlamento. 
 
Aprile 2007 
La polizia impedisce una manifestazione di oppositori di Putin guidata dall'ex campione di scacchi Kasparov. I manifestanti protestano contro l'autoritarismo di Putin e le limitazioni della libertà di stampa e di espressione. 
 
23 Novembre 2006 
L'ex agente del KGB Alexander Litvinenko viene avvelenato con radiazioni di polonio. Si sospetta che questa morte sia collegata a quella della Politkovskaja. 
 
7 Ottobre 2006 
La giornalista Anna Politkovskaja viene assassinata a Mosca. La giornalista da anni denuncia le violenze russe in Cecenia. 
I maligni dicono che era scomoda per Putin e quindi... 
 
Aprile 2005 
Dopo l’Ucraina e la Georgia, anche il Kirghizistan prende la via dell’indipendenza. Ci sono rischi per l’influenza islamista e la mafia della droga che controlla i traffici dall’Afganistan
 
3 Settembre 2004  
Terroristi ceceni, circa 30, sequestrano in una scuola di Beslan oltre 1000 persone, la maggior parte bambini. L'intervento delle forze speciali russe coincide con l'inizio di una strage: sono oltre 300 i morti la maggior parte bambini. 
 
Febbraio 2004 
Attentato ceceno alla metropolitana di Mosca, 39 morti. 
 
Ottobre 2002 
Terroristi ceceni sequestrano gli spettatori del teatro Dubrovka (1200 posti) a Mosca. Truppe speciali russe uccidono tutti i terroristi e purtroppo anche civili, a causa dei gas usati durante il "salvataggio". 
 
In otto anni di guerra in Cecenia sono morte 100000 persone (su 1 milione), 200000 profughi. La regione è importante per il mercato mondiale del petrolio. Attuale presidente Ruslan Mashkadov.  
La regione per tradizione è avversa al fondamentalismo islamico. E' invece più filoislamico il Daghestan. Ambienti islamici radicali di Arabia Saudita e Kuwait finanziano organizzazioni estremiste e terroristi (fra i quali Shamil Basaev) 
 
Purtroppo l'attuale responsabile politico della orribile repressione russa in Cecenia è il presidente russo Putin. Da parte loro i Ceceni sono altrettanto crudeli, e in combutta con la malavita organizzata, estesa anche in Russia e a Mosca. 
 
 
 
 
 
 
 
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