Somalia 
 
Agosto 2011 
Le ONG avevano lanciato un appello di emergenza già a maggio vedendo l'assenza di pioggie. C'è ora carestia e la gente scappa, a piedi, come può, nei Paesi vicini. 12 milioni di persone sono a rischio sopravvivenza. Questo in tutto il corno d'africa: Eritrea, Gibuti, Etiopia, Somalia, Kenia
La Somalia è la più colpita. Molta gente va verso il campo profughi di Dadaab in Kenya, dove c'è già mezzo milione di persone. 
Sono particolarmente colpiti dalla siccità 3.7M di somali, 3.5M di keniani, 4M di etiopi, 120mila gibutini e non ci sono dati sull'Eritrea, a causa della dittatura. 
 
Dicembre 2007 
Prosegue quella che è la più grande crisi umanitaria del pianeta. Secondo l'ONU le condizioni della popolazione nei dintorni di Mogadiscio sono ormai più gravi di quelle del Darfur; 720000 persone fuggite dalla capitale; 6000 civili uccisi nel 2007; 8000 feriti; un bambino su 5 è gravemente malnutrito; 
Gli attacchi dell'opposizione e degli integralisti islamici sono quotidiani; la repressione dell'esercito somalo-etiope è durissima. Da una parte il governo somalo ha bisogno del sostegno etiope per mantenere un minimo di controllo; dall'altra l'opposizione non vuole dialogare se prima gli etiopi non si ritireranno dalla Somalia; nella capitale ci sono solo 1000 caschi blu ugandesi e si attendono ancora i 7000 rinforzi ONU che dovevano arrivare a marzo. 
Il presidente Abdullahi Yusuf ha scelto di nominare Nur Adde Hussein Hassan (presidente della croce rossa somala per oltre 15 anni) come premier; il nuovo governo ha scelto ministri tecnici e migliorato la legge sulla stampa, ma senza un intervento deciso di USA e Unione Europea non si va da nessuna parte. 
 
Gennaio 2007 
Il Governo di transizione ha teoricamente il controllo su tutto il Paese e le Corti islamiche si sarebbero ritirate. Cresce l'insofferenza per l'intervento americano e la presenza di militari etiopici. 
 
Settembre 2006 
La situazione è molto difficile. Viene uccisa assieme a una guardia del corpo una delle ultime religiose (5 suore) rimaste in Somalia, che lavorava in un ospedale pediatrico dell'ong austriaca "Sos - villaggi dei bambini". L'ospedale è stato evacuato e rimane ben poco in Somalia. L'agguato è avvenuto nella capitale Mogadiscio, dove continua la guerra tra le Corti islamiche (che ora prevalgono controllano la capitale e altre aree del Paese) e i signori della guerra somali. 
Le Corti islamiche hanno condannato l'atto come "un atto barbaro contrario agli insegnamenti dell'Islam". 
 
Settembre 2005 
Il Paese vive ancora in una situazione di pace armata, anche perché c'è chi ha interesse nel lasciarlo nella confusione. Il governo è ospitato temporaneamente a Johwar, piccola città di 20000 abitanti, in attesa che Mogadiscio ridiventi sufficientemente sicura. Il primo ministro Alì Mohamed Gedi dice che l'opposizione nata a Mogadiscio da parte dei vecchi signori della guerra e di gruppi estremisti islamici è solo una minoranza. Secondo Abdullahi Yusuf, in Somalia non c'è legge, non c'è amministrazione, non c'è polizia, solo freelance della guerra. Occorrerà lavorare molto. L'Europa e l'Italia seguono l'evolversi degli eventi con attenzione. E' in Somalia l'inviato speciale del Governo, Mario Raffaelli. 
 
Ottobre 2004 
Abdullahi Yusuf, oppositore storico di Siad Barre, è il nuovo Presidente dal 14 ottobre. E’ stato eletto dal nuovo Parlamento con 189 voti su 275 
Per ragioni di sicurezza le istituzioni somale resteranno ancora per qualche tempo a Nairobi in Kenia
Occorrerà disarmare i miliziani (per questo servono caschi blu ONU), far ripartire l’economia e i servizi statali, almeno ad un livello minimo. 
 
Ottobre 2002 
Il 15 ottobre parte l'ennesima conferenza di pace. E' la tredicesima dal 1991, anno in cui il dittatore Siad Barre fugge lasciando il Paese nel caos. Dal 1991 il Paese è in guerra civile, ad eccezione della regione Somaliland che ha un suo Governo; il Paese è diviso in pratica in feudi governati da signorotti locali, costantemente in guerra. 
C'è ottimismo per la forte presenza della comunità internazionale (Italia, Lega Araba, Unione Africana) e l'adesione dell'ultimo momento di alcuni leader militari che pareva intendessero boicottare la conferenza. Ci sono 300 rappresentanti provenienti da tutti i clan e da tutte le regioni. 
 
15-4-2002  
Pace tra Somalia ed Eritrea con definizione dei confini, grazie anche all'impegno italiano. 
 
 
Libri:  
Somalia - Germana Leoni von Dohnanyi e Franco Oliva - Editori Riuniti 
 
 
Iniziative: 
Caritas "Carestia Corno d'Africa 2011" ccp. 347013 www.caritasitaliana.it 
Unicef "Emergenza Corno d'Africa" ccp. 745000 www.unicef.it 
Agire (unione di 12 ONG italiane) donazione online sul sito www.agire.it 
Cbm (ciechi nel mondo) www.cbmitalia.org 
 
 
 
 
 
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