Scrivo questa pagina dopo aver letto dei commenti al nuovo contratto di lavoro per alcune fabbriche Fiat, alla fine del 2010.
Con questo contratto i dipendenti fanno una serie di piccole concessioni per permettere alla catena di montaggio di girare senza interruzione 6 giorni alla settimana, senza rischi.
Alcuni contestano questo contratto dicendo che si svende dignità e conquiste e regole, e si crea un precedente pericoloso.
Ehm, non mi sembra che con questo contratto vadano a lavorare in miniera... Secondo me qui manca un po' di informazione.
Il futuro dell'industria dell'auto probabilmente non è granché. Solo due anni fa, abbiamo visto la Ford dove hanno accettato piccole variazioni di orario e contratto che è andata avanti durante la recessione senza problemi, e invece la General Motors e la Chrysler - dove questo non è successo - sono fallite. E' meglio stare a casa, o accettare piccoli cambiamenti? Inoltre, tutti gli altri americani hanno dovuto mettere dei soldi che si trasformeranno in più tasse e meno servizi per tutti.
E' realtà (basta guardare i bilanci che sono pubblici) che un operaio Fiat in Italia produce metà o meno delle auto di un operaio Fiat polacco o brasiliano; certo gli altri italiani (esempio: io) potrebbero come è successo per anni pagare con le tasse questa differenza di produttività, ma siccome tutti questi signori lavorano molte meno ore di quel che lavoro io, hanno ferie pagate, malattia, cassa integrazione e un sacco di tutele che io non ho, non vedo proprio perché dovrei pagare io.
Marchionne è l'unico dirigente Fiat che non ha pensato di usare il Governo per prelevare soldi dalle mie tasche, ma invece ha detto ai dipendenti, o cerchiamo di essere almeno in pari, o sposto in Polonia.
Questo è un discorso serio, non un ricatto, infatti se i dipendenti Fiat pensano di essere bravi, hanno solo da dire, no, invece faremo cosà, oppure mi licenzio (altro ricatto? no solo sana e franca contrattazione).
Potrebbero licenziarsi tutti, aprirsi una fabbrica loro o una attività loro, e vedere se riescono a assumere dipendenti con condizioni più generose e ce la fanno lo stesso a mandare avanti l'azienda.
Oltretutto la Fiat è andata per anni assai male, e non è un segreto che si spostano le attività pesanti in Cina o altri Paesi a basso costo... qualsiasi dipendente Fiat o Piaggio o altro dovrebbe essere preparato da molto tempo a cambiare lavoro domani. Babbo Natale non esiste, le leggi economiche sono quelle che sono.
La realtà è che quelle che erano partite come grandi e belle conquiste sociali contro un mondo di "padroni" che sfruttava le persone 14 ore al giorno in miniera, sono diventate purtroppo un sistema in cui una parte dei lavoratori usa la leva dell'organizzazione per far proseguire attività in condizioni in cui sono talmente antieconomiche che questi lavoratori, alla faccia della "dignità", vivono in parte di aiuto statale, cioè, detto in parole crude ma vere, vivono come parassiti sulle spalle di molti altri (che spesso sono lavoratori che non hanno nemmeno un decimo delle loro lussuose tutele). E si lamentano ancora.
Io lavorando per conto mio vedo ogni euro che incasso come una cosa preziosa che potrebbe non arrivare, e non ho mai pensato di avere "diritto" a un qualche compenso per un lavoro, ma ho invece sempre pensato di lavorare e studiare e ingegnarmi per sapere fare un qualche lavoro che meritasse un qualche compenso. Che fossero felici di darmeli. Invece capisco che ci sono altre persone che pensano che ci debba essere un grande Babbo Natale (Babbo Statale?), che dà loro un lavoro e che loro hanno diritto a un lavoro, a ottime condizioni, ad essere pagati bene pure se questo lavoro non rende, anche ad essere educati scolarizzati x questo, ed essere assistiti per qualsiasi problema. Un grande Babbo o una grande mamma per... degli eterni bambini.
Le mie parole possono risultare un po' cattivelle ma... la verità fa male.
Libri:
Alla ricerca delle coccole perdute - Giulio Cesare Giacobbe
(per inciso Giacobbe dovrebbe pagarmi, gli faccio troppa pubblicità)
Film:
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